Le Edizioni Nazionali, un patrimonio di tutti

Di: Aa. Vv.
8 Marzo 2011

Fra le molte iniziative che sono in programma per celebrare il 150° anniversario della creazione dello Stato Unitario Italiano appare evidente la mancanza della menzione dell’istituto delle edizioni nazionali, che fu uno dei frutti più significativi sul piano culturale dell’ottenuta realizzazione dei principali obiettivi del movimento risorgimentale.

A partire dalla fine degli anni settanta dell’Ottocento lo Stato Unitario, per iniziativa dell’allora ministro della Pubblica Istruzione Francesco De Sanctis, promosse con fondi pubblici la pubblicazione delle opere latine di Giordano Bruno, a cui seguirono l’impresa dell’edizione delle opere di Galileo Galilei e il progetto di quella degli scritti di Machiavelli. Nel 1904 fu poi dato avvio alle edizioni degli Scritti editi ed inediti di Mazzini e a quella delle Opere di Francesco Petrarca.

Tali iniziative avevano un forte significato ideale, perché tutte le edizioni promosse, a parte quella classica di Petrarca, esprimevano un forte legame di appartenenza alla tradizione culturale laica e liberale nella quale si riconosceva l’appena costituitosi Stato unitario.

L’istituto delle edizioni nazionali si è fortunatamente mantenuto nel tempo, pur adattandosi ai diversi climi politici e ideologici, svolgendo però sempre la fondamentale funzione di valorizzare il patrimonio di pensiero e di arte comune alla tradizione culturale della nostra nazione.

Al termine della Seconda Guerra mondiale la caduta dei nazionalismi modificò una volta ancora l’idea di nazione, mettendone in evidenza il carattere storico e di libera associazione civile, dove, ormai, l’accento cadeva più sugli aspetti comuni con gli altri popoli, soprattutto europei, che sulle particolarità nazionali. Tale idea si apriva alla valorizzazione della varietà e della stratificazione delle sue componenti, non più da sacrificare all’unità mistica della nazione. Nel contempo si venivano delineando nuove forme associative, del genere di quella ora pienamente realizzata di Comunità europea. Da questo nuovo concetto di nazione vennero influenzate le “Edizioni Nazionali” più recenti, per un verso aperte ad autori membri a tutti gli effetti di una comunità scientifica internazionale, per l’altro al carattere vario e stratificato che compete alla nuova idea di nazione. In tale rinnovato contesto, ai “classici” della nostra tradizione si aggiunsero molte iniziative editoriali incentrate sia su intellettuali, compositori e scienziati meno noti, che tuttavia svolsero un ruolo determinante a costruire l’identità culturale italiana nel dibattito europeo, sia, per converso, su produzioni vernacolari precedentemente sacrificate a quel concetto di unità.

L’istituto delle edizioni nazionali rappresenta un ambito assai significativo di intervento dello Stato a sostegno della valorizzazione della nostra tradizione culturale, anche in considerazione del fatto che pressoché tutti gli imprenditori privati si sono ritirati da questo settore, per la mancanza di adeguati ritorni economici. La chiusura di importanti collane di classici, quali gli “Scrittori d’Italia” della Laterza, i “Classici Mondadori”, i “Classici Rizzoli”, i classici italiani della Rusconi e della Le Monnier esprimono la crisi di un settore e spiegano la necessità di un intervento pubblico di sostegno all’attività editoriale di fonti fondamentali della cultura nazionale.

Il valore civile e sociale delle edizioni nazionali è notevolissimo, perché, pur esprimendo la sintesi dei livelli più avanzati degli studi su un autore e, quindi, fornendo contributi storiografici rigorosi e di alta qualità specialistica, rappresentano nel contempo la vulgata editoriale degli autori principali della nostra tradizione, capace di diventare un riferimento condivisibile da tutti e di rappresentare la base delle stesse antologizzazioni scolastiche, diventando quindi uno strumento di divulgazione tanto affidabile quanto largo.

Nel 2010, a seguito dei tagli operati dalla manovra finanziaria agli stanziamenti del Ministero per i Beni e le Attività Culturali a enti, istituti, fondazioni e altri organismi culturali e della decisione del Ministro Bondi di utilizzare le risorse precedentemente assegnate alle edizioni nazionali per reintegrare parzialmente i contributi a favore degli istituti culturali, che avevano dato vita a una più che comprensibile protesta pubblica per le decurtazioni subite, tutte le edizioni nazionali del paese sono rimaste prive di ogni contributo e quindi nell’impossibilità di svolgere, come stanno facendo dagli anni settanta dell’Ottocento, la propria fondamentale azione di tutela e di divulgazione del patrimonio culturale e scientifico della nostra tradizione nazionale. Con lettera circolare del 1° febbraio 2011 indirizzata a tutte le Commissioni Nazionali il Ministero ha inoltre preavvertito che anche per quest’anno la mancanza di fondi renderà probabilmente impossibile il finanziamento alle edizioni nazionali.

Il danno creato all’immagine e alla cultura del nostro paese, proprio nell’anno delle celebrazioni del 150° anniversario della creazione dello Stato Italiano, da una simile decisione appare evidente e si pone come necessario un rapido intervento correttivo, che reintegri i fondi da destinare alle edizioni nazionali e ai loro fondamentali compiti istituzionali.

Prof. Guido Canziani. Professore Ordinario di Storia della Filosofia presso l’Università degli Studi di Milano e Presidente dell’Edizione Nazionale delle Opere di Antonio Vallisneri

Prof. Carlo Capra, già Professore Ordinario di Storia moderna presso l’Università degli Studi di Milano e Presidente dell’Edizione Nazionale delle Opere di Pietro Verri

Prof. Giorgio Baroni, già Professore Ordinario di Letteratura italiana mod. e contemporanea all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e Presidente dell’Edizione Nazionale delle Opere di Giuseppe Parini

Prof. Fabio Marri. Professore Ordinario di Linguistica Italiana presso l’Università di Bologna e Presidente del Centro di Studi Muratoriani-Edizione Nazionale del carteggio di L.A. Muratori

Prof. Fabio Soldini. Presidente dell’Edizione Nazionale delle Opere di Carlo Gozzi

Prof. Giorgio Dragoni. Presidente dell’Edizione Nazionale delle Opere di Giovanni Battista Amici

Dr. Roberto Illiano. Presidente dell’Edizione Nazionale dell’Opera Omnia di Muzio Clementi. Segretario Generale del Centro Studi Opera Omnia Luigi Boccherini di Lucca

Prof. Christian Speck. Professore Ordinario dell’Università di Koblenz e Presidente dell’Edizione Nazionale dell’Opera Omnia di Luigi Boccherini

Prof. Sergio Durante. Professore Ordinario dell’Università di Padova e Presidente dell’Edizione Nazionale dell’Opera Omnia di Pietro Antonio Locatelli

Prof.ssa Carolyn Gianturco, D.Phil. Oxon., già Prof. Associato in Storia della Musica presso l’Università di Pisa, attualmente Coordinatore del Centro per la Diffusione della Cultura e della Pratica Musicale dell’Università di Pisa e Presidente dell’Edizione Nazionale dell’Opera Omnia di Alessandro Stradella

On. Dott. Roberto Mazzotta. Presidente dell’Edizione Nazionale delle Opere di Luigi Sturzo

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