Articoli taggati didattica

Scuola e Museo: progettare e valutare itinerari didattici per la valorizzazione del patrimonio culturale

 

Lo studio empirico degli eventi presenti nell’azione educativa caratterizza la pedagogia sperimentale come disciplina rivolta all’indagine dei fenomeni educativi. La ricerca in campo pedagogico può avere implicazioni non solo negli ambiti più vicini alla didattica generale, ma anche in ambito museale, partendo dall’attività educativa del museo fino ad arrivare all’analisi degli aspetti affettivi e cognitivi1.

Le Indicazioni Nazionali per il curricolo2 suggeriscono l’integrazione dei percorsi didattici con il contributo del patrimonio culturale e scientifico presente sul territorio ed esterno all’istituzione scolastica. Il docente del nuovo millennio, seguendo le suddette Indicazioni, realizza un percorso metodologico condiviso Continua a leggere »

Fare teatro a scuola

 

Nella nostra scuola (I. C. Voltri1) facciamo Laboratorio teatrale dal 1990, partecipando a rassegne liguri e nazionali e portando i nostri gruppi a teatro. Gli anni scorsi, con un gruppo interessato di alunni, ci abbonavamo al teatro per giovani del Cargo; ancor oggi partecipiamo alla visione degli spettacoli del Teatro della Tosse.

Siamo, infatti, convinti che «fare teatro» significhi costruire competenze trasversali e competenze disciplinari in una didattica laboratoriale che promuova l’identità di cittadinanza attiva e una partecipazione responsabile alla vita della scuola e della comunità.

È un percorso didattico che, personalmente, affronto da tempo credendoci fermamente e Continua a leggere »

Statuto epistemologico e didattica della filosofia

 

 

1. La radicale prospetticità dei saperi umani

Sia sulla base di esigenze didattiche (la necessità di insegnare discipline e non caricature di discipline), sia sulla base di esigenze epistemiche (la necessità di definire la struttura, gli alfabeti, i fondamenti essenziali, il metodo delle diverse discipline) si fa oggi sentire il bisogno di andare a definire in maniera condivisa il “che cos’è” delle varie discipline scolastiche.

In realtà una lettura dinamica della riflessione epistemologica del Novecento (di filosofia come di storia della scienza, dal Neopositivismo a Popper a Kuhn e a Feyerabend) credo ci porti a relativizzare profondamente ed Continua a leggere »

Giovanni Gentile e la scuola italiana

Giovanni Gentile fu il filosofo-pedagogista che maggiormente ha influenzato la realtà della scuola italiana nel secolo XX e in questo esordio del successivo: le Ministre Moratti e Gelmini hanno ripreso, più o meno esplicitamente, l’archetipo gentiliano. L’entità degli effetti si vedrà fra non molto.

Di tale ripresa si possono focalizzare tre motivi:

  1. Gentile è l’autore dell’unica riforma integrale ed epocale che vi sia stata nella scuola italiana durante il secolo scorso.
  2. Molti aspetti della mentalità gentiliana (più ancora che del pensiero filosofico e pedagogico: il riferimento è soprattutto nel perdurare del modello di insegnante che Gentile configurò nei suoi scritti
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La filosofia nei futuribili Licei

Erano gli anni Novanta, prima dell’entrata in funzione dell’Esame Conclusivo di Stato introdotto nella Secondaria Superiore da Luigi Berlinguer. Come spesso mi era capitato, svolgevo il ruolo di cireneo di turno nella qualità di commissario interno, in un periodo in cui nel mio Istituto si respirava un certo fervore innovativo con l’avvio di sperimentazioni autonome (che successivamente sarebbero divenute corsi Brocca) e conseguentemente con un certo dibattito interno su come lavorare, che libri di testo adottare, et cetera.

Un anziano –ma oserei dire forse antico– commissario di Filosofia, evidentemente non condividendo il mio sperimentalismo, che si … Continua a leggere »

Lezioni di politica: una proposta didattica e non solo

Concordiamo tutti, insegnanti e non, che l’Educazione civica sia importante al pari di qualunque altra disciplina. Eppure nella scuola è considerata ancella di poco valore della storia. E quando si studia, si studia poco e male, poiché è già debole nella sua base programmatica che prevede lo studio di nozioni aride e decontestualizzate. Questo giustifica l’ignoranza diffusissima sul nostro sistema istituzionale la cui rilevante complessità non invoglia i giovani ad avvicinarsi alla politica e non fa sperare in un apprendimento autonomo. Ai visi basiti di molti studenti alla lettura in classe di un quotidiano, si aggiunge il disorientamento dei docenti … Continua a leggere »

Accedi | Gestione | Alberto G. Biuso e Giusy Randazzo © 2010-2023 - Periodico - Reg. Trib. Milano n. 378 del 23/06/2010 - ISSN 2038-4386 -

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