Articoli taggati Enrico Palma

La parrēsia e la società del vero in Michel Foucault

 

La verità come cura di sé e del mondo

Non odiatemi perché dico la verità: no, non esiste l’uomo capace di restare in vita opponendosi continuamente, dal fondo di se stesso, alla massa unita, non dico vostra, ma qualunque altra sia, tentando di sbarrar la strada alla marea d’illegalità e di ribalderia nello stato: non c’è scampo, se uno vuole concretamente duellare per la giusta causa e vuole restare vivo, anche per un tempo breve, deve ritirarsi nel privato, non esporsi.1

All’inizio del corso tenuto al Collège de France nel 1983, Foucault esordisce con un testo abbastanza atipico, … Continua a leggere »

Antigone

 

Antigone ctonia
(Enrico Palma)

La scena si svolge in una Tebe trasportata nel deserto, sicché la sabbia, sacra componente di tutto ciò che è come memento della terrestrità, diviene matrice dell’azione. Creonte fa il suo ingresso scortato dai soldati e accompagnato dalla moglie Euridice, vestito di abiti che vagamente ricordano quelli di sovrani orientali; i suoi modi sono da capobastone o da capitano di milizia. Il manto regale rosso e bianco di cui viene svestito è ciò che gli scagnozzi/miliziani usano per rivestire il trono, altrimenti una sedia qualunque priva di importanza; è la fodera rossa a conferirle dignità, … Continua a leggere »

Proust e i segni

 

La traccia individuata e seguita da Deleuze per dipanare un itinerario all’interno della Recherche è il segno. L’opera proustiana è una mirabile distesa di geroglifici codificati dall’autore e offerti al lettore per essere decrittati. La realtà è per lo più costituita di frammenti semantici da raccogliere, interpretare e organizzare. I frustoli fenomenici sono il basamento su cui ogni opera letteraria (e dunque ogni opera artistica stricto sensu) deve edificarsi. I segni sono sparsi confusamente nel mondo e ciò che li sostanzia, ovvero la loro reciproca differenza, deve essere ordinata e infine ricomposta. La differenza intrinsecamente temporale tra

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Il museo della non-civiltà

 

Non è per raccontare inutili facezie personali, ma alcune esperienze divengono altamente istruttive soltanto quando vissute in prima persona e poi rendicontate scrivendole e narrandole. Ciò accade più che altro per la mia deformata e duplice convinzione che le teoresi di vita e scrittura siano sostanzialmente identiche e che, in apparenza divergenti e incompatibili, siano in realtà due modi da tenere congiunti l’uno con l’altro per giungere alla risoluzione o alla spiegazione di un problema.
Io e un ristretto gruppo di amici condividiamo una sfiziosa passione per l’archeologia, la storia e la cosiddetta “cultura”, e almeno una domenica al … Continua a leggere »

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