Archivio del mese

Bonaparte, gli abiti, le lampade

La Triennale di Milano, in particolare la splendida e ampia sede di viale Alemagna, è dedicata al Design e alle sue diverse manifestazioni. Due tra le mostre in corso esemplificano bene tale intento e la sua varietà. La prima –Napoleone e l’impero della moda– documenta un aspetto dell’età napoleonica e della persona di Bonaparte che di solito non emerge nella sua importanza. Napoleone aveva infatti intuito che il potere è tanto più solido quanto più riesce a pervadere di sé e della propria concezione del mondo la vita quotidiana dei sudditi o dei cittadini. Non bastano le armi, … Continua a leggere »

Riflessioni sulla musica contemporanea

«Se è arte non è per tutti, se è per tutti non è arte»1.

Questa frase di Arnold Schönberg ha accompagnato e accompagna tuttora gli studenti di composizione nel momento in cui si trovino a confrontarsi e a studiare la musica contemporanea.

Riportare alla mente queste parole -quando sorgano inevitabili dubbi sull’effettivo valore musicale e artistico di un brano spesso incomprensibile e incapace di trasmettere altro se non noia- aiuta lo studente smarrito, assalito dal dubbio e sul punto di perdere la fede, a ritrovare fiducia con un procedimento analogo a quello usato dall’angelo che appare in vesti … Continua a leggere »

Q: l’orgasmo del male

Scrivere una recensione del romanzo Q non è un’impresa facile, perché bisognerebbe decidere quale strada privilegiare, il che implica l’esclusione di molti altri spunti che il romanzo offre al lettore. Quella storica è ovviamente la prima scelta, ma non può essere percorsa senza il risvolto filosofico che essa ispira, alimentata anche dal Luther Blisset Project che ha dato vita al romanzo. Il nome dell’autore è infatti, come tutti sanno, uno pseudonimo collettivo dietro al quale una rete di personaggi reali si era assunta il compito di sbeffeggiare il potere, mostrando falle e disvelando ignobili compromessi.

Q narra la storia di … Continua a leggere »

Husserl, Lezioni sulla sintesi attiva

Le lezioni del 1920/21 a Friburgo sulla logica trascendentale -una logica attenta non soltanto agli aspetti formali ma anche alla profonda interazione tra mente e realtà- si compongono di tre sezioni. Nelle prime due viene analizzata la struttura passiva della conoscenza rispetto al dato, il fatto che gli oggetti si impongano a noi con la forza della loro evidenza. L’ultima è invece dedicata alla dimensione attiva della mente nei confronti del mondo, poiché conoscere non vuol dire soltanto registrare dei dati ma inserirli poi in un contesto di significati che diano loro senso e pregnanza.

Nella loro complessa unitarietà, queste … Continua a leggere »

Lezioni di politica: una proposta didattica e non solo

Concordiamo tutti, insegnanti e non, che l’Educazione civica sia importante al pari di qualunque altra disciplina. Eppure nella scuola è considerata ancella di poco valore della storia. E quando si studia, si studia poco e male, poiché è già debole nella sua base programmatica che prevede lo studio di nozioni aride e decontestualizzate. Questo giustifica l’ignoranza diffusissima sul nostro sistema istituzionale la cui rilevante complessità non invoglia i giovani ad avvicinarsi alla politica e non fa sperare in un apprendimento autonomo. Ai visi basiti di molti studenti alla lettura in classe di un quotidiano, si aggiunge il disorientamento dei docenti … Continua a leggere »

Aiace, il più umano degli eroi

La tragedia greca è lo specchio della nostra impotenza dinanzi alla realtà, dell’inadeguatezza dei nostri sensi a interpretarla, dell’ineffabile dignità del dolore dell’uomo ribellatosi al vero. Ma è forse da ritenersi anche, soprattutto in Sofocle, espressione radicale della sofferenza, a cui gli uomini dai sensi eccezionali sono per necessità sottoposti, e quindi dell’incomparabile solitudine e dell’inevitabile infermità cui soggiace chi non solo vive la vita ma la pensa.

Pensare di vivere vuol dire sottrarsi alla meccanica basilare per cui ogni essere è risposta bastante a se stesso, mondo chiuso e autosufficiente. Pur ponendo gli dèi a fondamento delle emozioni, … Continua a leggere »

Leggerezza: un volo per non sprofondare

Prigioni fatte di serietà, orgoglio, paura, trascinano l’uomo nell’abisso della pesantezza. Muri che sembrano invalicabili e che opprimono con il loro fardello.

Per evadere dalla gabbia che ognuno costruisce intorno a sé e che immobilizza a tal punto da impedire l’azione ci si può affidare alla leggerezza. Distante dal significato di superficialità che oggi viene associato al termine, leggerezza per me è slancio, è oblio, è il coraggio di tuffarsi in nuove esperienze. Un volo per non sprofondare.

Leggero è il fanciullo nella filosofia di Friedrich Nietzsche. Ultima delle tre metamorfosi dello spirito che diventa cammello e poi da cammello … Continua a leggere »

La tradizione del Rubicone

Che Gaio Giulio Cesare abbia, nel 49 a.C., violato i confini dello Stato Romano in senso proprio -oltre i quali non si poteva entrare armati e senza prima aver congedato l’esercito- superando, a nord-ovest di Rimini, l’attuale fiume Rubicone, è, se non certo per il doveroso dubbio a cui la distanza del tempo e la molteplicità delle interpretazioni ci inducono, quantomeno ampiamente probabile, a causa della convergenza di molte autorevoli fonti su questo punto. Come invece questo atto, che cambiò radicalmente il quadro politico romano nei secoli a seguire, sia effettivamente avvenuto è cosa sicuramente più sottoposta a discussione.

I … Continua a leggere »

Orient-Express. Intervista impossibile a Carl Gustav Jung (II parte)

Mi precisa meglio la vicinanza del Bardo Thödol con la Psicologia analitica?

«È semplice: secondo me, lo stato paradisiaco della liberazione dalla serie delle reincarnazioni e dai condizionamenti karmici, corrisponde all’esperienza di chi, avendo percorso le tappe del processo di individuazione, ha infine realizzato l’archetipo del Sé».

Sembra plausibile…Senta professore, non può mancare almeno un cenno al libro dell’I Ching, al lancio delle monete, alla lettura degli esagrammi…

«Sì. Molti occidentali liquidano quest’opera come una raccolta di formule magiche prive di valore. Ma per me questa tecnica oracolare è una maniera di conoscersi».

Perché è così difficile per un Continua a leggere »

Accedi | Gestione | Alberto G. Biuso e Giusy Randazzo © 2010-2023 - Periodico - Reg. Trib. Milano n. 378 del 23/06/2010 - ISSN 2038-4386 -

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