Archivio del mese

Gioco di rispetto a somma zero

 

Nel 2017, quello che fino a qualche giorno fa si chiamava MIUR aveva promosso il Piano nazionale per l’educazione al rispetto. Al di là del linguaggio scolastico-istituzionale verboso e ridondante, il ministero aveva uno scopo preciso, così descritto: «L’impianto complessivo del Piano è ispirato ai principi espressi dall’art. 3 della Carta Costituzionale. Il Piano promuoverà azioni specifiche per un uso consapevole del linguaggio e per la diffusione della cultura del rispetto, con l’obiettivo di arrivare a un reale superamento delle disuguaglianze e dei pregiudizi, coinvolgendo le studentesse e gli studenti, le e i docenti, le famiglie»1.… Continua a leggere »

Il diritto all’inutilità nella società del funzionamento

 

«L’umanità potrebbe diventare una razza di mostri economici, che mercanteggiano spietatamente con la natura e l’uno con l’altro, annoiati dal tempo libero o capaci soltanto di dissiparlo in maniera ostentata o stravagante»1.

 

La vita legalistica

L’8 Giugno 1978 Solženicyn teneva un memorabile discorso a Harvard, nel quale distillava paure e speranze per un Occidente lanciato verso traguardi impensabili. Solženicyn era lieto di verificare quanto l’Occidente si reggesse su un sistema di diritto certo, che non avesse bisogno di ricorrere alla repressione, alla coercizione e alla rieducazione operate dalla GULag. Ciononostante, in quello stesso discorso, Solženicyn denunciava … Continua a leggere »

Giovanni Verga

L’arcaismo, il caos, la potenza senza scopo della natura. Sono anche questi gli elementi che plasmano la Stimmung dei siciliani, i loro sentimenti, al tempo di Verga come nel nostro. In Verga essi si esprimono nella particolare tonalità di una razionalità positivistica che si coniuga all’assurdo metafisico, che osserva come «tutte le cose umane dànno una mano alla ragione e l’altra all’assurdo» (La cosa del diavolo, 15) 1, che «la verità…la verità…Non si può sapere la verità» (Il peccato di donna Santa, 697), sino a generare «uno sconforto amaro, un senso desolato del nulla d’ogni … Continua a leggere »

Eraclito / Heidegger

 

Che cos’è filosofia? Che cosa significa filosofare? Tutti i libri di Martin Heidegger sembrano e sono anche un tentativo ripetuto e ritornante di rispondere a queste domande. Potrebbero dunque portare tutti il titolo di uno dei suoi corsi (quello del 1951-1952) Was heißt Denken? Nei corsi su Eraclito del 1943 e 1944 una delle risposte è che filosofia è pensare ciò che va pensato, ciò che è da pensare, das Zu-denkende (p. 7).
Pensatori essenziali sono i tre che per primi hanno svolto questo compito: Anassimandro, Parmenide ed Eraclito. A quest’ultimo Heidegger dedica un impegno ancora una volta ripetuto … Continua a leggere »

La caverna di Saramago

 

Non capita tutti i giorni di poter leggere un racconto dal forte contenuto filosofico. Nella congerie di volumi che si ritrovano negli scaffali delle librerie, diventa sempre più difficile riuscire a trovare un’opera capace di segnare profondamente l’animo del lettore, attraverso la presentazione di una narrazione coinvolgente e mai banale. È questo il caso de La caverna, romanzo scritto dal premio Nobel per la letteratura José Saramago e pubblicato nel 2000. La storia partorita dalla geniale mente dell’autore portoghese si inscrive in quel filone della letteratura che viene definito “genere distopico”, un genere a cui fanno riferimento opere … Continua a leggere »

Metafore politiche contemporanee

 

Analizzo qui tre recenti film (due del 2019, uno del 2016 ma distribuito quest’anno) dagli argomenti e ambienti apparentemente lontani ma che nel loro insieme delineano alcune inquietudini politiche e storiche del presente. Tre narrazioni simboliche del sociale e della sua violenza. Una narrazione è infatti e alla fine la vita degli umani. Di questi animali che parlano, parlano e non la finiscono più. Che scrivono, scrivono e non la finiscono più. Che nutrono quindi il patetico e magnifico desiderio di comprendere il mondo del quale sono parte mediante il fluire delle parole e dei concetti.
Concetti anche iconici, … Continua a leggere »

Antigone

 

Antigone ctonia
(Enrico Palma)

La scena si svolge in una Tebe trasportata nel deserto, sicché la sabbia, sacra componente di tutto ciò che è come memento della terrestrità, diviene matrice dell’azione. Creonte fa il suo ingresso scortato dai soldati e accompagnato dalla moglie Euridice, vestito di abiti che vagamente ricordano quelli di sovrani orientali; i suoi modi sono da capobastone o da capitano di milizia. Il manto regale rosso e bianco di cui viene svestito è ciò che gli scagnozzi/miliziani usano per rivestire il trono, altrimenti una sedia qualunque priva di importanza; è la fodera rossa a conferirle dignità, … Continua a leggere »

Bellezza se-ducente

 

Un evento si può osservare da infinite prospettive. Qual è quella da cui guarda l’artista quando si ritrova spettatore delle sue opere? Non vi è alcun dubbio: anche l’artista fruisce come tutti noi della sua creazione. Essa diviene un’opera aperta anche per lui. Ma egli sa qual è il dettaglio che restituisce al finito le infinite potenzialità della visione? Sa in quali maglie si cela ciò che in fotografia Barthes ha chiamato punctum1? L’osservatore infatti di fronte a un’immagine essenziale -e quella pittorica lo è in modo più evidente – avverte qualcosa che lo trafigge, una puntura … Continua a leggere »

Accedi | Gestione | Alberto G. Biuso e Giusy Randazzo © 2010-2023 - Periodico - Reg. Trib. Milano n. 378 del 23/06/2010 - ISSN 2038-4386 -

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