By: Friedrich-Wilhelm von Herrmann
[La traduzione e la cura del testo sono di Alberto Giovanni Biuso, approvate dall’Autore]
DIE REINHEIT DES SEYNSGESCHICHTLICHEN DENKENS
1.a. Heideggers Stellungnahme zum Nationalsozialismus
Die nach ihrem äußeren Einband von Martin Heidegger als Schwarze Hefte, nach ihrem Gebrauch aber auch als philosophische Notizbücher oder Arbeitshefte benannten 34 Hefte begleiten lediglich das 1930/31 einsetzende Seins- oder Ereignisgeschichtliche Denken und sind den großen Arbeiten dieses Denkens, insbesondere den sieben großen Seinsgeschichtlichen Abhandlungen nachgeordnet. Der philosophische Gehalt ihrer immer wieder neu einsetzenden Aufzeichnungen ist nur aus den grundlegenden Zusammenhängen der gleichzeitig oder früher verfaßten Abhandlungen nachvollziehbar. Der aus der fundamentalontologischen Ausarbeitung … Continua a leggere »
By: Selenia Anastasi
Le piattaforme contano e non sono neutrali. […]
Piattaforme diverse generano network diversi (anche nel tempo, se mutano le regole di connessione possibile), e questo fatto influisce sulla realtà sociale che osserveremo e sul modo in cui potremo farlo1.
- Introduzione
Il 5 marzo 2020 è la data che rimarrà impressa nelle memorie italiane come il giorno in cui le parole «distanza sociale», «lockdown» e «quarantena», sono entrate a far parte del lessico del quotidiano. Improvvisamente confinati tra le mura domestiche, in spazi avvertiti sempre più stretti, milioni di persone sono state sottratte alle loro abitudini, le più … Continua a leggere »
By: Alberto Giovanni Biuso
I Il presente: ontologia
Esse cognoscere aude. Metafisica vuol dire anche coraggio, il coraggio di conoscere l’essere, di non fermare il corpomente né alla concretezza dell’empiria né alle consolazioni della trascendenza, per volgere invece la persona verso l’universale che emerge, traluce, abita gli enti. L’universale che sta prima e dentro di loro senza costituire un assoluto, una volontà, un mistero.
Un’ontologia coerente oppone anzitutto la ovvia precedenza dell’essere rispetto alla conoscenza dell’essere, il quale è conoscibile anche attraverso l’intuizione intellettuale, che invece l’empirismo, Kant e il pensiero postkantiano escludono. Uno dei fondamenti della tesi che la realtà nella … Continua a leggere »
By: Santo Burgio
Ci sono momenti e fasi, nella storia della cultura, in cui la ricerca dell’originalità può risultare stucchevole, o proterva, o finanche ingiuriosa. Fasi in cui l’ascolto è l’atteggiamento più sano: sia sotto il profilo della comprensione, che, insieme e inscindibilmente, sotto quello etico e politico. L’Europa ha già conosciuto una straordinaria epoca di ascolto, il Rinascimento, quando le voci dell’antico – che in verità non si erano mai perse del tutto– ritornarono in maniera potente, fluviale, pervasiva e, oggi lo sappiamo, conducendo con sé un senso tragico dell’esistenza ben lontano da ogni classicismo pacificato e aulico (e questo senso … Continua a leggere »
By: Maurizio Candiotto
À Bruno
Certes pas deleuzeuze (deleuziste? Un zeste)
Tout le temps hors de second
[pluriel(s) espacé(s)]
0.
Two theses: Time-driving desire is productive, not representational; Desire-driven world as a non-totalizing horizon explains something like psyche (and humanity), not vice-versa.
One double task: In an age in which the post-human, after long looming, is appearing, philosophy and ‘human’ sciences need each other in order to step toward temporal errantry in its post-human configuration; and to get able to have fruitful exchanges with arts.
Several goals: to gain insight into how the pathologies of dead time – accurately described but poorly understood … Continua a leggere »
By: Lucia Gangale
1
La concezione “nobile ma imperfetta” del cosmopolitismo, come l’ha chiamata Martha Nussbaum nel suo ultimo lavoro1, deve farci riflettere sul perché un modello nobile, nato in epoca stoicista allo scopo di promuovere la pace ed utilizzato in epoca contemporanea per arginare il ripetersi dei conflitti bellici, abbia invece affossato la sovranità nazionale e fatto perdere di vista quella considerazione della sovranità popolare, così tanto necessaria per lo stare insieme come società. La pandemia in atto, come dicono molti osservatori, oltre a far crollare i falsi miti della globalizzazione, sta spingendo verso un recupero dei concetti di sovranità … Continua a leggere »
By: Enrico Moncado
I Che cosa significa pensare?
La domanda è la partitura fondamentale del pensiero filosofico occidentale: dal socratico ti estì al dubbio cartesiano, dalla critica genealogica nietzscheana all’heideggeriana Frage nach dem Sein, la filosofia si è sempre posta domande. Alcune di esse sono rimaste insondate, ancora cariche di preziose prospettive. All’interno di questa storia non sono però i nomi o i contenuti filosofici di ciascun pensatore a contare in ultima istanza; così come non contano i molteplici orientamenti filosofici di cui oggi tanto si dibatte.
Ciò che conta è invece la domanda. Essa è l’atteggiamento metodologico fondativo del pensare, di … Continua a leggere »
By: Enrico Palma
Et pour ce sourd total, comme la perte d’un sens ajoute autant de beauté au monde que ne fait son acquisition, c’est avec délices qu’il se promène maintenant sur une Terre presque édénique où le son n’a pas encore été créé.1
Beethoven è, prima di tutto, grandezza. È la potenza del suono, della materia che l’immaginazione artistica sa plasmare, dello spirito del mondo che assale il vivente e il pensatore. È un’interrogazione continua sui motivi di tale potenza, su come si possa riuscire a sopportarla ed eventualmente a dominarla. D’altra parte: «L’interrogare è la sola maniera legittima … Continua a leggere »
By: Eva Luna Turino
A novant’anni non è raro che le proprie orecchie si trasformino in vasi, vasi in cui peli lunghi e brizzolati decidono di porre radici come carote. A differenza degli ortaggi, però, i peli non vanno annaffiati, né potati, né curati: crescono orgogliosi e senza difficoltà, decisi a colonizzare tutti i territori disponibili, spingendosi fin oltre i lobi. Devi guardarti dai peli delle orecchie – nati dalla profondità dei timpani e protesi verso il cielo – perché senza che tu te ne accorga diventano possessivi, gelosi del proprio fertile terreno, e così decidono di non farci entrare più nessuno, non … Continua a leggere »