Temi
Critica e Consumo. Foucault e Kant
I
Vorrei partire da un interrogativo elementare: da quando la libertà è diventata una nozione ambigua da maneggiare con sospetto? Da quando, in altre parole, la sua potenza trascendentale, la sua attività regolativa, la sua pregnanza concettuale, la sua funzione di presupposto per riconoscere l’umanità dell’umano, s’incrina pesantemente sino a diventare una voragine d’incomprensioni teoriche, sbandamenti etici e deficienze politiche?
Proverei a elaborare una risposta assai generale: nella dilatazione di quella che chiamiamo società dei consumi, circa mezzo secolo fa, si diffondono discorsi, analisi, studi, opere d’arte in grado di dimostrare che la libertà diventa un sottile e allo … Continua a leggere »
Libertà d’insegnamento, un diritto a rischio
1 Quando si introducono giovani alunni ai Principi fondamentali della Costituzione italiana, solitamente non si incontra particolare difficoltà a far loro comprendere il carattere inalienabile di alcuni diritti, illustrati nei primissimi articoli. Dove compaiono principi, in particolare quello di “solidarietà”, che consentono di giustificare il legame forte che il testo costituzionale istituisce tra alcuni concetti decisivi (p.es. il “lavoro” nell’articolo 1) e il carattere democratico della Repubblica. I diritti inalienabili, che la Repubblica deve “riconoscere” e che nessuna autorità ha il potere di limitare, sono tali perché vanno declinati nell’orizzonte della socialità e della solidarietà; sono diritti che contemporaneamente … Continua a leggere »
Libertà e liberismo
Il neoliberismo
Che ne è della libertà, in questi tempi di pandemie, di guerre? Che ne è delle società occidentali democratiche? Da tempo la strada intrapresa dalla nostra civiltà sembra condurre verso sentieri opachi. Tentare di ricostruire l’origine di questi sentieri, interpretare i processi che hanno condotto alla crisi radicale della nostra civiltà è compito di un’indagine filosofica degna di questo nome. L’origine della crisi in questione ha un nome chiaro quanto nefasto – almeno per le classi lavoratrici dell’Occidente: neoliberismo. Di questa dottrina politico-economica Luciano Gallino ha formulato una sintesi molto efficace:
… Continua a leggere »Di qualsiasi bene l’individuo e la collettività
Rousseau pensatore del potere e della libertà
1
L’importanza di Jean-Jacques Rousseau nella storia del pensiero politico è certamente un fatto conclamato ma, nondimeno, ci si può forse ancora chiedere in che modo l’autore del Contrat social abbia contribuito all’istituirsi di alcuni archetipi delle dottrine politiche moderne1. Com’è stato detto, ogni epoca ha avuto il suo Rousseau2, ma se, ed è lecito crederlo, nessun pensiero o pensatore nasce ex nihilo, neanche il genio polivalente di Jean-Jacques sfugge a influenze storiche ben precise3. Egli pensa da contrattualista critico e – tramite la sua penna straordinaria (qualità che non sempre ha … Continua a leggere »
Hypnerotomachia. Sulla libertà estetica
[Strada in mezzo al quasi-nulla, accanto all’uscita dell’autostrada. Decine di automobili sono incolonnate, ferme. Motivazione inspiegabile. Il cielo è quasi-sereno quasi-annuvolato. Sono le 8,30. Ma è una quasi-ora, non del tutto precisabile. I nostri vecchi amici Guidatore, Passeggero e Ragazza, malinconici e perfino esausti, rimangono nell’ingorgo, inglobati dalla fila. Le loro parole si mescolano col chiacchiericcio degli altri incolonnati, con le suonerie che squillano, coi suoni di notifica dei social network. Di sicuro qualche Angelo di passaggio potrebbe ascoltare tutto]
Il Guidatore – Non vi accorgete di quanto questo sia futile?
La Ragazza – Sì, ma … Continua a leggere »
Scuola, ricerca e altri spettri
Può apparire stupefacente che nella gran parte delle discussioni pubbliche correnti su temi come scuola e università, e in generale sull’istruzione di massa, o sulla ricerca scientifica e sulla sua rilevanza sociale, si proceda quasi invariabilmente nascondendo dietro una cortina di connessioni e dettagli secondari, quando non elusivi, il fatto che l’oggetto stesso del discorso è qualcosa che, in quanto tale, fondamentalmente non funziona più, compiendo così un atto di omertà di fronte al fallimento della nostra cultura.
La cortina fumogena raggiunge poi livelli inquietanti quando si proclama con compiacimento l’avvento di una sedicente “società della conoscenza” – concomitante all’esplosione … Continua a leggere »
Dioniso e i non-più-umani
«La stessa cosa è il vivente e il morto, lo sveglio e il dormiente, il giovane e il vecchio, perché queste cose mutandosi sono quelle e quelle a loro volta mutandosi sono queste». (Eraclito)
«Iu cia stàtu comu a tia. Tu nun sai si ci si comu a mia». (Nonno Ludovico)
«Per lottare contro l’astratto bisogna un po’ somigliarvi» (Albert Camus, La peste)
Sulla scia eraclitea diremo che il morto non è nient’altro che il vivo. In che modo è vivo? Se la vita è una modalità dell’essere e non l’essere stesso, se essa non comporta la censura … Continua a leggere »
Briciole di libertà nella Recherche
Passato, presente, libertà
Quanto influisce il passato sul presente? Saremmo tentati di rispondere in modo totale. Soprattutto se si considera la questione da un punto di vista antropologico, la misura in cui cioè il tempo che siamo stati determina l’attualità del nostro vivere. Troppo difficile sarebbe anche solo tentare di individuarne le dirette conseguenze ed è infatti da un’altra angolatura che vorrei guardare alla cosa. Non tanto alla qualità del passato, dolorosa, gioiosa o funesta che sia, bensì alla sua quantità. Mi riferisco al numero di anni che ci prolungano sul presente, la scia di ricordi che ci … Continua a leggere »
Le libertà nelle fichtiane Vorlesungen über die Bestimmung des Gelehrten
È libero solamente chi vuole rendere libero tutto quel che gli sta intorno1.
Qual è la missione del dotto oggi? Qual è la sua collocazione nella societas, nella comunità in cui è posto? Domandarsi quale sia il ruolo dell’intellettuale, la sua Bestimmung, è di vitale importanza anche in relazione al presente. Analizzeremo alcuni aspetti delle Vorlesungen fichtiane che rispondono in modo chiaro – come chiaro, rigoroso, profondo e sensato è ogni filosofare autentico – ai quesiti posti in apertura. La filosofia non si ferma mai alla Urfrage, fase fondativa del domandare, … Continua a leggere »
Nietzsche, I ditirambi di Dioniso. Una traduzione
Nietzsche compose poesie sin da giovane. Molte risalgono al periodo dello Zarathustra, compresi alcuni dei Dionysos-Dithyramben. Le ultime correzioni risalgono ai giorni tra la fine del 1888 e l’inizio del 1889. Il 3 gennaio spedì al suo collega e amico Franz Overbeck, a Basilea, uno dei cosiddetti Wahnbriefe, biglietti della follia. Overbeck partì subito per Torino, dove Nietzsche abitava, ma riuscì ad arrivare solo il 6. Non c’erano ancora i trafori ferroviari del Gottardo e del Sempione, dovette passare le Alpi in carrozza a cavalli, in pieno inverno.
Nietzsche era in condizioni di estrema euforia. Venne prima … Continua a leggere »