Soglie diverse
Pensa a quanto la vita si imponga
Anche se stretta tra inauditi lacci
Cammini e neanche ti chiedi
I moventi misterici che la portano avanti
Eravamo sognatori
Ma come ci siamo ridotti?
E quando è accaduto
Che tutto è cambiato
E il parlare si è fatto complicato?
E che a volte il compromesso
Il “meno peggio”
La vince su tutto il resto
Sfumandosi i connotati del senso
È la capienza che manca?
La capacità del vedere?
Stanotte fa troppo male
Andiamo a sentire il mare
Scovare posti da tutelare
Senza doversi incastrare
In lamenti da dribblare
Momenti da contestare
Guardiamo il mondo
E viviamoci insieme
Il resto che non ci appartiene
Lasciamolo ad altri
Con disincanto e speranza
Nel bello
Caracolliamoci in soglie
Diverse
E poi trovare in tracce disperse
Il sé in frantumi tra facce inconsuete
Placarsi improvviso di languide attese
Si accendono in bilico imprese
Pensa a quanto la comunicazione
Infranga naturale ogni soglia predisposta
Nel riciclo di posture già preventivate
Vive nomade la coda di parole strane
Arde il razzo che parte
E non sa bene dove andare
Lambisce abissi
Accarezza comete lontane
Anche se non sa ballare
E potrebbe imparare
Nei più apolidi codici
E il gusto dell’errare
E allora torniamo a mare
Che non si capisce bene
Dove finisce nel cielo
E se la cosa, in fondo, la si possa chiarire
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