Articoli taggati segno

Accardi, la luce e gli altri

 

Lievità. È questo uno degli elementi forse meno osservati ma più intrinseci all’arte contemporanea. Una sottrazione di peso, di strutture, di messaggi che lascia scorrere la materia e le forme in flussi molteplici, luminosi, ludici. Di tale leggerezza, Carla Accardi è una protagonista. Le opere esposte al Palazzo Valle di Catania percorrono l’intero itinerario dell’artista dagli anni Cinquanta al presente. Una grande installazione nel cortile del Palazzo –Vie alternative, 2010- accoglie il visitatore col suo bianco e nero elegante e giocoso.
«Dare vita a un’immagine astratta, oggettiva, primaria e libera» è l’obiettivo che Accardi raggiunge attraverso segni Continua a leggere »

N.11, maggio 2011 – Etica e retorica

La scrittura non è soltanto segno che dice, ma linguaggio che vive riflettendo su se stesso. È per questa via che il linguaggio pensa il mondo della vita. Non può e non deve ridursi a semplice mezzo di espressione, pena il fraintendimento del reale rapporto sussistente tra il linguaggio e l’uomo. Non questi è padrone del linguaggio, «mentre è questo, invece, che rimane signore dell’uomo» (Heidegger). E se tanto inusuale appare l’avvertimento del Mago di Meßkirch, non meno estrema può giungere all’orecchio la conseguente e necessaria conclusione: scrivere male significa pensare male. E chi pensa male diventa pericoloso per … Continua a leggere »

Arcimboldo, retore e mago

Roland Barthes individua nella pittura di Arcimboldo (1526-1593) una somiglianza con la struttura del linguaggio. Così come nel linguaggio il discorso si articola in parole e queste, a loro volta, si scompongono in fonemi insignificanti, nei quadri dell’artista rinascimentale milanese è possibile individuare la stessa costruzione, che dal senso giunge alla figura, a sua volta scomponibile in elementi primari, i quali però, a differenza dei fonemi, hanno un significato. Le somiglianze non finiscono qui, poiché Arcimboldo è anche un retore, secondo Barthes:

«Una conchiglia sta per un orecchio: è una Metafora. Un ammasso di pesci sta per l’Acqua (dove … Continua a leggere »

Segno

Poche parole sono polisemantiche come questa: “segno”. Con essa ci si riferisce infatti a contenuti e significati assai diversi, plurali e tuttavia convergenti sulla base del fatto che un segno è qualcosa -qualunque cosa- che sta per qualcos’altro. Peirce esprime con chiarezza questa sua natura: «something which stands to somebody for something in some respect or capacity»1. Tutto è quindi segno, o tutto può diventarlo se viene interpretato da qualcuno come un indicatore di qualcosa. Morris ha ragione a ritenere che «la semiotica non ha a che fare con lo studio di un tipo di oggetti particolari, ma … Continua a leggere »

Lo sguardo di Barthes

Roland Barthes pubblica nel 1980 La camera chiara. Note sulla fotografia. In questa “nota” studia il reale coinvolto nell’atto fotografico nella sua interezza, dall’operator, colui che fotografa, al fruitore –lo spectator-, allo spectrum ovvero il soggetto fotografato.

«una foto può essere l’oggetto di tre pratiche (o tre emozioni, o tre intenzioni): fare, subire, guardare». (p. 11)

Chiama spectrum ciò che è fotografato non soltanto per il suo rapporto etimologico con il termine spettacolo, ma anche perché è “il ritorno del morto”. Questo elemento, infatti, proprio della fotografia, che è il suo lato “necessariamente reale”, rappresenta un … Continua a leggere »

Accedi | Gestione | Alberto G. Biuso e Giusy Randazzo © 2010-2023 - Periodico - Reg. Trib. Milano n. 378 del 23/06/2010 - ISSN 2038-4386 -

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