Recensioni

Metafisica della peste

 

La vita degli umani procede indisturbata, pur con gli innumerevoli problemi e difficoltà che la storia e la società producono internamente al loro divenire. La conflittualità è insita nelle relazioni interumane ed extraumane. Tutto procede secondo un ordine prestabilito, e la cultura e la civiltà sono l’espressione e il senso dato alla vita e alle relazioni. A un tratto però questo equilibrio in apparenza irresistibile ed eterno, frutto di sedimentazioni secolari, si incrina, e il disordine regna più sovranamente di ogni equilibrio mondano possibile. Tali stati d’eccezione corrispondono all’ingresso della peste nel mondo.
Cos’è la peste? Esiste o non … Continua a leggere »

Balido. La ricerca della verità

 

Chi si intende di logica sa che non sarebbe possibile per un neofita comprendere un testo che ne tratti senza un’adeguata preparazione. In tutte le sue opere Michele Malatesta – filosofo che di logica si è occupato tutta la vita – permette anche al lettore meno informato di poter comprendere, quasi portandolo per mano in un mondo a lui sconosciuto. Così fa Balido in questo testo. Come il suo maestro, egli non dimentica di fornire a chi legge gli strumenti necessari per capire. Il lettore che vorrà davvero immergersi nell’analisi condotta da Balido sui testi di Mario Vittorino e … Continua a leggere »

Tempo e materia. Una metafisica

 

Nella sua più grande opera dialettica e metafisica, il Sofista, Platone delinea i caratteri fondamentali della metafisica, concludendo che il movimento e la quiete sono momenti costitutivi essenziali dell’Essere di tutte le cose e che l’Essere stesso, gli enti e le idee sono pervasi e attraversati da due generi fondamentali: l’identico e il diverso. Platone offre a tutto il pensiero filosofico occidentale il connubio metafisico di identità e differenza che definisce la metafisica come una struttura stabile ed eterna ma mutevole e diveniente al contempo. La metafisica abbraccia finalmente la molteplicità della sua struttura e degli enti; essa … Continua a leggere »

Eraclito / Heidegger

 

Che cos’è filosofia? Che cosa significa filosofare? Tutti i libri di Martin Heidegger sembrano e sono anche un tentativo ripetuto e ritornante di rispondere a queste domande. Potrebbero dunque portare tutti il titolo di uno dei suoi corsi (quello del 1951-1952) Was heißt Denken? Nei corsi su Eraclito del 1943 e 1944 una delle risposte è che filosofia è pensare ciò che va pensato, ciò che è da pensare, das Zu-denkende (p. 7).
Pensatori essenziali sono i tre che per primi hanno svolto questo compito: Anassimandro, Parmenide ed Eraclito. A quest’ultimo Heidegger dedica un impegno ancora una volta ripetuto … Continua a leggere »

La caverna di Saramago

 

Non capita tutti i giorni di poter leggere un racconto dal forte contenuto filosofico. Nella congerie di volumi che si ritrovano negli scaffali delle librerie, diventa sempre più difficile riuscire a trovare un’opera capace di segnare profondamente l’animo del lettore, attraverso la presentazione di una narrazione coinvolgente e mai banale. È questo il caso de La caverna, romanzo scritto dal premio Nobel per la letteratura José Saramago e pubblicato nel 2000. La storia partorita dalla geniale mente dell’autore portoghese si inscrive in quel filone della letteratura che viene definito “genere distopico”, un genere a cui fanno riferimento opere … Continua a leggere »

Attualità dell’antico

 

Come era inevitabile, la Società dello spettacolo è diventata la Società dell’ignoranza in una delle sue forme più pericolose e sottili, l’ignoranza che non sa di esserlo o che persino si vanta di esserlo. Molte persone ignorano infatti alcune nozioni che dovrebbero costituire i minimi elementi di un consapevole stare al mondo, oggi. E soprattutto ritengono del tutto normale rinunciare ai fondamenti del pensiero argomentativo, quello che cerca di dimostrare ciò che si afferma, a favore di una esposizione fondata sul sentito dire delle piattaforme digitali, sul principio di autorità, su impressionismi psicologici, sull’aggressività espositiva.

Una delle ragioni più Continua a leggere »

Proust e i segni

 

La traccia individuata e seguita da Deleuze per dipanare un itinerario all’interno della Recherche è il segno. L’opera proustiana è una mirabile distesa di geroglifici codificati dall’autore e offerti al lettore per essere decrittati. La realtà è per lo più costituita di frammenti semantici da raccogliere, interpretare e organizzare. I frustoli fenomenici sono il basamento su cui ogni opera letteraria (e dunque ogni opera artistica stricto sensu) deve edificarsi. I segni sono sparsi confusamente nel mondo e ciò che li sostanzia, ovvero la loro reciproca differenza, deve essere ordinata e infine ricomposta. La differenza intrinsecamente temporale tra

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La Metafisica nel pensiero di Heidegger

 

Martin Heidegger è rimasto sempre fedele al metodo in cui la fenomenologia consiste, pur nella peculiarità e radicalità dell’uso che ha fatto dei contenuti fenomenologici. A testimoniarlo sono alcuni dei concetti fondamentali della sua filosofia: la verità come apparire e manifestazione, e non come rappresentazione costruita da un soggetto; il tempo come unità estatica del divenire, e non come segmenti discreti e quantizzanti; l’Ereignis come oltrepassamento della separazione tra mente e mondo.
Nella prospettiva heideggeriana la domanda guida (Leitfrage) chiede che cosa sia l’ente, la domanda fondamentale (Grundfrage) si interroga su come accada (… Continua a leggere »

È da lì che viene la luce

 

Liberamente tratto dalla biografia, per lo più romanzata, del fotografo Wilhelm von Glöden (Wismar, 1856 – Taormina, 1831), Abbadessa ci regala la possibilità di scrutarne la vita da una delle tante prospettive possibili. Siamo nel ventennio fascista, 1931-1932. Il barone Ludwig  von Trier è un fotografo tedesco quarantenne che vive a Taormina. La sua governante, Elena Amato -soprannominata ‘a tidisca per la sua bellezza dai tratti nordici -, ha per lui un amore autentico e puro che non travolge i sensi ma dai sensi è alimentato. E ne è ricambiata. Una sorta di amor intellectualis Dei: attraverso infatti … Continua a leggere »

La libertà di Machiavelli

 

Pensare ai confini del potere. Pensare al potere nel suo sviluppo storico e teoretico dalle epoche che ci precedono fino ai giorni nostri. Riflettere intorno a quell’antico “gioco” che  l’Homo sapiens, animale tra gli animali, esercita da sempre. Libertà ostinataMachiavelli e i confini del potere è un’occasione per tentare di rispondere a domande antiche che la filosofia pone in essere: chi è l’uomo?; «Dove abita dunque la libertà?». Parlare della libertà, categoria semplice ma ambigua, rispecchia l’esigenza dell’uomo di fare chiarezza intorno alla propria esistenza. E quale punto di partenza migliore di colui che viene … Continua a leggere »

Accedi | Gestione | Alberto Giovanni Biuso e Giusy Randazzo © 2010-2024 - Periodico - Reg. Trib. Milano n. 378 del 23/06/2010 - ISSN 2038-4386 -

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