Temi

La via cartesiana alla fenomenologia della soggettività trascendentale

 

La centralità teoretico-epistemologica assunta dalla soggettività nella costruzione di una conoscenza universalmente valida rappresenta uno dei tratti specifici sviluppati dalla modernità già a partire da Descartes, cui convenzionalmente (anche se non unanimemente) la storiografia filosofica tradizionale suole attribuire il titolo di iniziatore e inveratore di questo nuovo approccio speculativo. Nelle Lezioni sulla storia della filosofia Georg Wilhelm Friedrich Hegel, introducendo i caratteri della metafisica e della gnoseologia moderne e sottolineando i contributi apportati a tali branche da Spinoza e, ancor prima, da Descartes, così riferirà di quest’ultimo: «Cartesius segna un nuovo inizio in tutti i campi. Il pensare, il … Continua a leggere »

Oltre Rawls. Il principio di equità transgenerazionale*

 

La questione del cambiamento climatico è un problema di giustizia particolarmente interessante per la sua natura esemplare. Illustra soprattutto due cose: in primo luogo, che i problemi di giustizia sono questioni complesse che non possono essere facilmente affrontate senza tenere conto della variabile temporale e, quindi, senza affrontare le questioni di asimmetria tra le parti che la temporalità determina. In circostanze in cui due parti si trovano in una relazione asimmetrica, è impossibile intendere la giustizia come una forma di compensazione1, non solo perché, come nota Socrate, la pura compensazione non è sempre giusta, ma soprattutto perché … Continua a leggere »

Il concetto e i limiti della scienza nell’impianto della fenomenologia husserliana

 

In un’accezione generale e pertanto feconda, la parola ‘scienza’ potrebbe indicare l’attività di scavare nella complessità di ciò che si chiama, in varie accezioni, reale, per chiarire ogni aspetto dell’esperienza viva e articolata offerta dal mondo.
È una sfida e un’ambizione che nasce con la stessa specie umana e che mette subito in gioco una sostanziale e ineliminabile differenza, quella tra scienza e scienze: la prima indica un progetto da sviluppare, dei percorsi da esplorare per estendere non solo e non tanto il saputo, quanto lo scibile; le seconde, invece, individuano ciascuna un oggetto d’indagine … Continua a leggere »

Scienza e Covid

 


Epistemologie

Thomas Kuhn osserva che nella complessiva formazione di uno scienziato contemporaneo e nei manuali scientifici non rimane praticamente traccia dei complessi, ricchi, drammatici percorsi vissuti dalle teorie scientifiche . L’autorità accademica tende a nascondere sistematicamente «in parte per importanti ragioni funzionali, l’esistenza e il significato delle rivoluzioni scientifiche», offrendo quanto più possibile l’impressione di un processo continuo e cumulativo «muoventesi in linea retta verso lo stato attuale»1, in un indefinito cammino verso il progresso. Ciò avviene anche attraverso la rimozione di ogni seria prospettiva storica, con l’abbandono dello studio dei classici della propria disciplina, con un … Continua a leggere »

Complessità della conoscenza: spunti da Feyerabend

 

Da Kant a Popper

Kant, come è noto, aveva riconosciuto a Hume il merito di averlo svegliato dal sonno dogmatico, ma forse non aveva immaginato quali sarebbero state nel tempo le conseguenze di tale risveglio. Infatti, lo stesso Kant, nel tentativo di superare l’antitesi fra razionalismo ed empirismo, ha impresso una svolta significativa alla tradizione moderna quando ha affermato che conosciamo il fenomeno ma non il noumeno, vale a dire che non conosciamo la realtà in sé ma solo la realtà come si manifesta a noi. La riforma kantiana ha assestato un grave colpo alla concezione classica della conoscenza … Continua a leggere »

Giovanni Gentile. La pedagogia come scienza e filosofia

 

«La via del sapere sincero è lunga […].
Questa voglia non si fa nascere dando un sapere,
ma dando il bisogno del sapere, e mettendo nell’anima,
con le difficoltà dei problemi che sorgono dall’intimo di essa,
il pungolo della riflessione ulteriore».
(G. Gentile, Sommario di pedagogia come scienza filosofica)

 

Sapere e vita

Solo un mestiere vissuto come missione e non come professione, esercitato con rigore, attenzione e passione, può avere reso possibile il Sommario di pedagogia come scienza filosofica (1912) di Giovanni Gentile.
Una filosofia pratica in cui la metafisica del filosofo siciliano trova il culmine della sua … Continua a leggere »

Scienza e auctoritates

 

Se questa scienza che grandi vantaggi
porterà all’uomo, non servirà all’uomo
per comprendere se stesso,
finirà per rigirarsi contro l’uomo.
(Giordano Bruno)

Noi vogliamo una filosofia libera una libera ricerca scientifica. Mentre voi imponete la vostra volontà di sopraffazione.
Noi vogliamo l’autonomia del pensiero e della scienza da ogni autorità religiosa, civile o accademica
Voi volete soffocare ogni manifestazione dello spirito.
Che possano essere scacciati dalla Sorbona e da ogni università i bigotti ed i pedanti!
Questa università non aperta a tutti non è giusta.
Le cattedre ai sapienti non ai dogmatici!
I banchi a disposizione di chiunque abbia amore Continua a leggere »

Le mani dei barbari sulle edizioni nazionali

 

L’istituto delle edizioni nazionali venne promosso, con finanziamenti pubblici, a fine Ottocento, dall’appena costituitosi Stato Unitario Italiano ed è durato per più di un secolo, sino ai giorni nostri, con il compito di valorizzare il patrimonio di pensiero e di arte comune alla tradizione culturale della nostra nazione. Tale obiettivo è perseguito pubblicando in edizione critica le opere dei principali autori italiani, sia per mettere a disposizione degli studiosi i loro testi in versioni filologicamente accertate, sia per garantirne una vulgata accessibile a tutti.
Il valore civile e sociale delle edizioni nazionali è notevolissimo, perché, pur esprimendo la sintesi … Continua a leggere »

Epistemologia, noesi e libertà

 

Epistemologia fenomenologica

Uno dei punti più controversi all’interno della riflessione sulla scienza è la sua peculiare tendenza a ergersi a conoscenza universale e oggettiva. È quindi utile cercare di comprendere in che senso vengono utilizzate queste due parole. Se per “universale” si intende l’obiettivo di possedere la completezza totale delle conoscenze, ci si rende subito conto di quanto questa pretesa sia ambiziosa. Come la filosofia socratica ci insegna, si può anelare alla conoscenza soltanto in quanto si è consapevoli di non possederne alcuna. La consapevolezza del limite e delle proprie mancanze è ciò che innesca lo sforzo teoretico e … Continua a leggere »

Conversazioni artificiali. Esseri umani e chatbot

 

Nell’estate del 1955 due ingegneri elettronici, John McCarthy e Nathaniel Rochester, e due matematici, Marvin Minsky e Claude Shannon, stesero quella che è conosciuta informalmente come “Proposta di Dartmouth” in previsione di una conferenza che avrebbe avuto luogo l’anno successivo presso l’omonima Università del New Hampshire. L’ipotesi fortemente congetturale, e ad oggi ampiamente disattesa, che guidava gli organizzatori preannunciava la possibilità di descrivere ogni aspetto dell’apprendimento e qualsiasi altra caratteristica dell’intelligenza in modo talmente preciso da poter gettare le fondamenta della loro replicabilità in una macchina. In ordine di elencazione, il primo campo di indagine era costituito dal linguaggio[1]. … Continua a leggere »

Accedi | Gestione | Alberto G. Biuso e Giusy Randazzo © 2010-2023 - Periodico - Reg. Trib. Milano n. 378 del 23/06/2010 - ISSN 2038-4386 -

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